Il trionfale cammino di Tom Cruise e di Mission: Impossible è cominciato nel 1996 col primo film della saga diretto da Brian De Palma e prodotto dalla Paramount (e dallo stesso protagonista). Il lungometraggio, che ottenne un notevolissimo esito commerciale, fu il primo ad essere distribuito in più di 3000 cinema in tutti gli Stati Uniti.

Oggi, a ventisei anni di distanza, siamo ancora qua a parlare di Tom Cruise e di Mission: Impossible visto che in cantiere ci sono altri due capitoli dell’epopea, Mission: Impossible Dead Reckoning Parte Uno (GUARDA IL TRAILER ITALIANO) e Parte Due che arriveranno al cinema il 14 luglio 2023 e il 28 giugno 2024.

Questi due kolossal sono stati indicati da sempre come le due ultime incursioni di Tom Cruise nei panni dell’agente Ethan Hunt. Solo che, a quanto pare, potrebbe non essere davvero così.

A parlare di quello che potrebbe accadere nel futuro della saga di Mission: Impossible e di Tom Cruise è stato il regista Christopher McQuarrie. Il filmmaker è diventato un abituale partner creativo dell’attore dal 2008, anno di uscita di Operazione Valchiria, il film di Bryan Singer da lui sceneggiato. Dopo quell’exploit, i due hanno praticamente sempre lavorato insieme, sia a pellicole dirette da McQuarrie, come gli ultimi Mission: Impossible appunto, che solo sceneggiate come nel recentissimo caso di Top Gun: Maverick.

Durante il suo intervento al noto podcast Light the fuse, il regista ha spiegato che tutti i rumour che indicano Mission: Impossible Dead Reckoning Parte Uno e Parte Due come l’ultima volta di Tom Cruise in una pellicola del franchise potrebbero essere, appunto, solo delle voci diffuse ad arte e per chissà quale scopo.

Lasciate che vi dica ciò: lavoro con Tom Cruise da 15 anni e ho perso il conto delle volte in cui mi è capitato di stare vicino a lui, aver avuto testimonianza diretta di un evento e averlo poi letto il giorno dopo sui giornali riportato in maniera del tutto inesatta. Quando leggi un articolo su un giornale devi sempre immaginarti in testa le parole “Qual è l’agenda?”. Nel momento in cui un pezzo cita “fonti anonime” o “fonti vicine alla produzione” si tratta di qualcuno che fa trapelare qualcosa per una ragione specifica. Qualcuno vuole che le persone si facciano una certa idea per un motivo e non puoi mai sapere con certezza il perché. Ma impari a ignorare cose come queste e a soprassedere. Al mondo d’oggi basta che aspetti 17 minuti e un’altra serie di notizie cancellerà la precedente.

Il regista aggiunge anche che lui e Tom Cruise hanno già un nuovo progetto che bolle in pentola, qualcosa che, in ogni caso, non sarà collegato al popolare brand di film di spionaggio e azione:

È un po’ nascosto dai radar. Non ha ancora né una spoletta né una fusoliera. Anzi, non è vero. Un vago accenno di fusoliera ce l’ha. È un progetto che stiamo discutendo da molto tempo. È molto al di fuori di quello che vedete fare abitualmente a Tom. È un po’ più nelle mie corde. E ha comunque bisogno di tutto quello che abbiamo imparato in questo lungo viaggio insieme che ha a che fare con il fare film che siano sempre più focalizzati su emozioni ed esperienze autentiche. Che è quello che accade quando guardi Top Gun: siamo io e Tom che strizziamo le ghiandole surrenali per suscitare ogni emozione possibile. Una prassi che vogliamo applicare a qualcosa di più sgradevole. Quando uscirà, vedrete gli spettri di cosi tanti film, che si tratti di pellicole mie, di Tom o fatte insieme da Tom e me.

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FONTE: Light the fuse podcast

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