Quando Colin Farrell ha scoperto che Viggo Mortensen non avrebbe usato una controfigura per le scene sott’acqua di Tredici vite, non poteva tirarsi indietro dal fare altrettanto. “Non volevo che Viggo si prendesse tutta la gloria” ha commentato l’attore durante un’intervista con THR. “È colpa sua se ho preso quella decisione“.

Purtroppo, però, come raccontato durante la promozione del film di Ron Howard in arrivo il 5 agosto su Prime Video, non tutto è filato liscio:

Ci sono stati un paio di momenti di panico durante le riprese sott’acqua in cui ho dovuto dirmi: “Rilassati, mantieni la calma, stai bene. Non c’è nulla di cui preoccuparti. La vasca è a posto, è piena al 60%. Respira piano e andrà tutto bene“.

A volte in alto ti ritrovavi un soffitto e non c’era spazio per salire in superficie, perciò era snervante e mi metteva a disagio. Era tutto buio e dovevo aspettare la troupe che al megafono urlava: “Azione!”. Sott’acqua però non sentivi un caz*o di niente, quindi ci guardavamo semplicemente attorno una volta immersi.

E se succedeva qualcosa, qualcuno magari indietreggiava, ti colpiva la caz*o di maschera spingendola di lato e tutto un tratto eccolo lì, un attacco di panico.

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L’attore ha poi ammesso di essere grato per il lavoro che fa:

Non devo mai dimenticare della mia posizione fortunata di poter vivere raccontando storie, perché è quello che faccio. Vivo raccontando storie e portando in vita dei personaggi. Facendolo imparo un po’ di cose di me, ma non è il motivo per cui lo faccio. Il mio lavoro è incredibile e rappresenta un’esperienza che posso condividere con altre persone.

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