Finalmente, dopo anni e anni di sviluppo, il film di Uncharted sta per arrivare nei cinema.

È da svariati anni infatti che la Sony sta cercando di portare sul grande schermo la famosa IP della Naughty Dog, la celeberrima software house first party – ovvero di proprietà del colosso nipponico – nata come JAM software nel 1984 divenuta poi nota con il nuovo nome a partire dal 1989. Una saga che ha venduto quasi 42 milioni di copie complessivamente in tutto il mondo.

La prima volta che abbiamo sentito parlare del progetto relativo a un lungometraggio dedicato ad Uncharted correva l’anno 2008. Avi Arad, il celebre produttore israeloamericano responsabile dei tanti cinecomic Marvel prodotti dalla Sony, compresi gli ultimi Spider-Man concepiti in partnership con i Marvel Studios, aveva infatti dichiarato proprio illo tempore di essere al lavoro, insieme allo studio di Burbank, su una pellicola basata su Uncharted, epopea che, all’epoca, aveva all’attivo solo il primo titolo uscito su PlayStation 2, Uncharted: Drake’s Fortune, e un sequel, Uncharted 2: il covo dei ladri, in arrivo l’anno successivo, nel 2009. Poi qualcosa, come spesso avviene ad Hollywood, è andato per il verso sbagliato.

 

Uncharted

 

Cosa è successo fra il 2008 e oggi al film di Uncharted?

Come spesso avviene presso La Mecca del cinema, Hollywood, l’adattamento di Uncharted è entrato in un tunnel, di lunghezza e oscurità variabili da caso a caso, noto come “development hell”. Con questa espressione, tipica fra l’altro non solo del mondo del cinema, ma anche di altri settori dell’intrattenimento, videogiochi compresi, vengono indicati tutti quei progetti che, per un motivo o per l’altro, hanno una fase di gestazione estremamente lunga che, spesso e volentieri, può anche risolversi con un nulla di fatto.

Nel caso di Uncharted, nell’arco di oltre dieci anni, sono stati numerosi i registi approcciati dalla Sony. Filmmaker che – uno dopo l’altro – hanno poi abbandonato la nave. Il primo filmmaker collegato al moviegame è stato David O. Russell che ha poi dato forfait nel maggio del 2011. Al tempo la pellicola, anche sceneggiata dal regista di American Hustle e Il lato positivo, doveva avere Mark Wahlberg nei panni del protagonista Nathan Drake nonché Robert De Niro in quelli di Sully. Dopo O. Russell si sono avvicendati, in rigoroso ordine sparso: Dan Trachtenberg, Neil Burger, Seth Gordon, Shawn Levy e Travis Knight.

Vale la pena notare che, nel luglio del 2018, noi di BadTaste avevamo avuto modo di parlare del film di Uncharted proprio con Shawn Levy quando sembrava ancora che dovesse essere lui a traghettarlo sul grande schermo. Il regista e produttore ci aveva svelato tutta la sua eccitazione, tutto il profondo senso di responsabilità che provava nel sapere di dover tradurre per il cinema una saga che, rispetto al 2008, era cresciuta esponenzialmente in popolarità fra il grande pubblico e aveva anche avuto la possibilità di confermare ai nostri microfoni che sì, sarebbe stato proprio Tom Holland a interpretare Nathan Drake (LEGGI LA NOSTRA INTERVISTA CON SHAWN LEVY).

Alla fine la Sony ha deciso di andare mediamente sul sicuro: la regia è stata affidata a Ruben Fleischer, abile mestierante che ha garantito alla major alcuni notevoli successi come lo sleeper hit Benvenuti a Zombieland e relativo sequel, Zombieland – Doppio colpo (LEGGI LA RECENSIONE) e, soprattutto, il primo Venom (LEGGI LA RECENSIONE). A dispetto dell’accoglienza critica disastrosa, il cinecomic con Tom Hardy ha incassato ben 856 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 100.

Storia analoga può essere narrata per le varie sceneggiature del blockbuster. Allo script di Uncharted, dal 2008 in poi, hanno lavorato oltre al già menzionato O. Russell anche Joe Carnahan, David Guggenheim, Eric Warren Singer, Jonathan Rosenberg e Mark Walker. L’ultima iterazione della sceneggiatura è ad opera di Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins.

Cosa sia davvero accaduto nel dietro le quinte di Uncharted e perché ci sia voluto così tanto tempo prima di vederlo trasformato in realtà, non lo sapremo mai con esattezza. Probabilmente, una grossa fetta d’intoppi potrebbero essere nati “per volere” di Neil Druckmann, l’attuale co-presidente di Naughty Dog sviluppatore dei primi due Uncharted divenuto poi direttore creativo della serie con Uncharted 4: fine di un ladro. Druckmann, che è anche il deus ex-machina della pluripremiata saga di The Last of Us, ha voce in capitolo su qualsiasi cosa che concerne gli adattamenti cinematografici o televisivi delle IP Naughty Dog. Nello specifico di Uncharted, Druckmann ha sempre pensato che le storie della saga fossero già abbastanza cinematografiche di loro e che, pertanto, non avesse troppo senso proporre un adattamento letterale di una vicenda che le persone avevano già avuto modo di vivere su console PlayStation. Ratio che ha poi portato al casting di Tom Holland e al concepimento di una sorta di “origin story” dell’avventuriero. E difatti anche The Last of Us, che sarà prossimamente una serie prodotta dalla HBO scritta dallo stesso Neill Druckmann insieme allo showrunner di Chernobyl Craig Mazin, non è stata tradotta in film perché il suo creatore ha espresso il suo “diritto di veto”: a suo dire, la storia di The Last of Us non poteva avere ossigeno sufficiente nelle due ore di durata di un film. Serviva un format – quello seriale – che ormai non ha nulla da invidiare al cinema in termini di portata spettacolare e ha l’indubbio vantaggio di offrire più spazio di manovra in virtù della maggior durata (TUTTI I DETTAGLI).

Ma ora è il momento di tornare a parlare di Uncharted.

 

Uncharted trailer

 

Di cosa parla Uncharted? Chi sono i suoi protagonisti? E soprattutto, quando uscirà?

In maniera abbastanza curiosa c’è qualcuno che ha resistito a tutte le intemperie che hanno afflitto lo sviluppo del film: Mark Wahlberg. Solo che, parafrasando una celeberrima citazione de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan “O interpreti l’eroe o vivi tanto a lungo da diventare il suo mentore”. Già perché se, nel 2008, la star di Boston era chiaramente accostata alla parte di Nathan Drake, col passare delle stagioni è poi diventato… Sully, l’atipico mentore di Nathan.

Il ruolo del protagonista è poi passato nelle mani di Tom Holland, attore londinese classe 1996 che, dopo anni di danza e teatro – ha preso parte fra le altre cose al trionfale spettacolo teatrale di Billy Elliot interpretando, inizialmente, Michael, il migliore amico di Billy e poi il protagonista della storia – si è fatto notare al cinema nel 2012 in The Impossible di Juan Antonio Bayona e poi, ovviamente, indossando il costume di Spider-Man nell’Universo Cinematografico della Marvel.

Insieme a loro nel film ci saranno anche Antonio Banderas nei panni del villain, Sophia Ali in quelli di Chloe Frazer e Tati Gabrielle in quelli di Braddock.

In quanto alla trama, questa è la breve logline ufficiale che è stata diffusa, tempo fa, dalla major:

In un’epica avventura piena di azione che attraversa il mondo intero, i due protagonisti partono alla pericolosa ricerca del “più grande tesoro mai trovato”, inseguendo indizi che potrebbero condurli al fratello di Nathan, scomparso da tempo.

Per scoprire davvero quale sarà l’avventura che dovranno affrontare Nathan Drake e Sully sul grande schermo non dobbiamo fare altro che attendere febbraio del 2022 quando il lungometraggio arriverà, finalmente, nei nostri cinema.

 

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