A cura di Jacopo Iovannitti

Uno dei primi incontri ai quali abbiamo partecipato in occasione nella 15esima edizione della View Conference, evento italiano sulla computer grafica che si sta svolgendo in questi giorni a Torino, è stato “Ingredienti del Viaggio nel Tempo: Arte, Modelli, Rigs ed Effetti Speciali in Mr. Peabody and Sherman” con partecipazione di Lucia Modesto, Supervisore alla Direzione Tecnica dei Personaggi PDI della Dreamworks Animation.

L’incontro, esposto con estrema chiarezza, ci ha regalato un’ottima esposizione del lavoro che Lucia ha svolto. Ma non si è limitato a questo, perché è stato anche illustrato cosa ha differenziato Mr. Peabody e Sherman da altri film dello studio e quali sono state le difficoltà tecniche.

Le sfide principali nel realizzarlo sono state due:

  • La simulazione dello stile cartoon

  • I problemi legati al viaggio nel tempo

Per simulare lo stile Cartoon sono state utilizzate principalmente tre tecniche: la “Multi-Limbs” (letteralmente multi-arti) che si suddivide in “Up To 3 Extra Sets of Arms” ed “Up To 3 Extra Sets of Legs”, e il “Controllo della Trasparenza”. Queste tecniche sono servite a migliorare e rendere più fluidi i movimenti dei personaggi. La terza tecnica, invece, è stata quella del “Head and Hand Lattices” che è stata utilizzata per simulare al meglio le pieghe del viso e delle mani, agevolandone la modellazione e l’animazione.

Per quanto riguarda i problemi legati al viaggio nel tempo, una delle prime sfide è stata quella di creare il varco spazio-temporale che vediamo più volte nel lungometraggio, attraversato da lampi, fulmini e fasci luminosi. Successivamente, per ogni periodo storico sono stati creati i relativi abiti ed ambienti. Si tratta di cinque stili diversi:

  • Il Mondo Moderno,

  • La Francia del 1789,

  • L’Egitto del 1322 AC,

  • L’Italia del 1508,

  • La Grecia del 1184 AC

Tutti questi mondi son stati re-interpretati e rivisitati con cura e semplice ironia, inserendo innumerevoli personaggi storici e famosi, tutti con volti e corpi differenti fra loro: Tutankhamon, Maria Antonietta, Leonardo da Vinci, Abraham Lincoln, Albert Einstein, George Washington, la Regina Vittoria, Maximilien de Robespierre, Gandhi, Vincent Van Gogh.

Per creare la Macchina del Tempo, invece, sono stati impiegate più di 60 parti intercambiabili. Alcune non sono sempre visibili, come le ali della navicella, che vengono mostrate solamente durante gli spostamenti all’interno delle varie epoche. Lucia ha spiegato che uno degli aspetti più complessi è stato sviluppare i comandi in 3D della navicella, ricchissimi di dettagli e particolari.

La presentazione si è conclusa elegantemente ringraziando l’intero staff con il quale ha collaborato, seppur non presente, e con una sessione di domande nella quale è emerso che la DreamWorks non sta pensando a un sequel del film:

No, nel senso che non credo che la Dreamworks Animation sia interessata ad un sequel. Si rischierebbe d’esser ripetitivi. Inoltre il software impiegato per la realizzazione di Mr. Peaboby e Sherman è stato ormai superato. In Dragon Trainer 2 ne è stato utilizzato uno completamente nuovo”