Negli ultimi anni non sono state poche le polemiche legate ai casting di personaggi LGBTQ+ a Hollywood, spesso affidati ad attori eterosessuali che poi hanno ricevuto grandi plausi e premi per le loro interpretazioni. Sempre più spesso si preme per una maggiore inclusione anche su questo fronte: c’è chi ritiene infatti che attori gay dovrebbero interpretare personaggi gay. Una questione alquanto spinosa che è stata sollevata recentemente anche nei confronti di Falling, il primo film diretto da Viggo Mortensen, con protagonista un uomo gay che si divide tra l’affrontare la demenza del padre e il crescere un figlio. Un ruolo che Mortensen ha affidato a se stesso.

Durante un’intervista con The Times (via The Playlist), Mortensen ha replicato alle critiche sottolineando che nessuno può veramente dire di conoscere la vita di un attore:

Guarda, questi sono i tempi in cui viviamo, e francamente ritengo che sia salutare il fatto che vengano evidenziate queste criticità. La risposta breve, per quanto mi riguarda, è che non ho pensato fosse un problema. Ci sono persone che mi chiedono: “E cosa dici di Terry Chen (che interpreta mio marito nel film)? È omosessuale?” E la risposta è: non ne ho idea, non avrei mai il coraggio di chiedere esplicitamente a qualcuno, durante un casting, se è omosessuale. E poi… cosa ne sapete della mia vita? Date per scontato che io sia completamente eterosessuale. Forse lo sono, forse non lo sono. Francamente, non è un vostro problema. Voglio che il mio film funzioni, e voglio che il personaggio di John sia efficace. Quindi ho pensato che non sarebbe stata una buona idea se non l’avessi fatto.

Falling è stato presentato all’edizione 2020 del Sundance Film Festival, e ora si appresta a uscire in vari paesi europei. Questa la trama:

John (Viggo Mortensen) vive con il suo compagno Eric (Terry Chen) e la loro figlia Monica (Gabby Velis) in California, lontano dalla tradizionale vita rurale che si è lasciato alle spalle anni fa. Suo padre Willis (Lance Henriksen), un uomo testardo appartenente a un’era ormai svanita, vive da solo nell’isolata fattoria dove John è cresciuto. Le condizioni mentali di Willis stanno peggiorando, quindi John decide di portarlo a ovest con lui, sperando di trovargli una casa vicino a lui e a sua sorella Sarah (Laura Linney). Le loro migliori intenzioni vanno a scontrarsi con il rabbioso rifiuto di Willis di cambiare il suo stile di vita.

L’accoglienza della critica è stata abbastanza tiepida, come testimoniano le recensioni raccolte su RottenTomatoes.

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