Venerdì mattina si è tenuta una lunga diretta sul nostro canale Twitch che potete rivedere a questo link. Il nuovo appuntamento con il BAD Time di Francesco Alò ha visto come ospite il regista Alessandro Capitani, che ha presentato il suo cortometraggio Bellissima, vincitore del David di Donatello come Miglior Cortometraggio nel 2016. Il film ha come protagonista Veronica, una ragazza di venti anni imprigionata in un enorme corpo obeso. Durante una festa in discoteca subisce lo scherno di un ragazzo, che la prende in giro proprio per questo aspetto. L’opera, secondo lo stesso Capitani, ci invita ad “accettare il proprio fisico, un problema che riguarda tutti, insegnandoci a trovare una positività nel quotidiano e invogliandoci a credere più in noi stessi“.

Dopo la visione del corto, trasmesso durante la diretta, l’autore ha raccontato com’è nata l’idea per questa storia, scritta assieme all’attrice Pina Turco (nota per i ruoli ne Il vizio della speranza e Gomorra):

Lavorando con Daniele Luchetti, che considero il mio mentore, mi sono ritrovato a girare una pubblicità per poltronesofà. A un certo punto, mi sono recato nel bagno della sede, dalla struttura simile a quello che vediamo nel film, in cui vi era una fessura nella parte superiore del muro tale per cui ci si poteva sentire da entrambi le parti. Sentendo un rumore, ho pensato che qualcuno fosse caduto, e, chiedendogli se stesse bene, ho cominciato a parlare con questa persona, che stava al di là di dove ero io: solo dopo ho scoperto che si trattava del patron dell’azienda. Ho dunque realizzato come quella parete poteva diventare come lo schermo di un computer: un mezzo con cui confessarti, a un interlocutore che non può vederti ma solo immaginarti. Da questo spunto nasce Bellissima.

Gli spettatori collegati alla diretta sono intervenuti ponendo diverse domande e chiedendo curiosità all’ospite. In particolare, il motivo dietro la scelta dell’ambientazione e del dialetto partenopeo:

La sceneggiatura iniziale prevedeva il romanesco; poi, parlando con Pina Turco, all’epoca mia compagna, mi sono innamorato di Napoli e dei napoletani, decidendo di ricorrere al loro dialetto, che ha dato al film quel tocco magico che altrimenti non avrebbe avuto. Abbiamo così girato tutte le discoteche della città, senza mai però trovare un bagno simile a quello che avevamo in mente: ne abbiamo così utilizzato uno all’interno di una sala cinematografica, completando le riprese in soli 2 giorni!

Nel corso della sua carriera, Capitani ha poi diretto due lungometraggi: In viaggio con Adele (2018) e I nostri fantasmi, uscito nelle sale il 30 settembre scorso. Entrambi sono caratterizzati in particolare per l’attenzione ai personaggi femminili, aspetto poco presente nel nostro attuale panorama. “Cerco sempre di trovare una linea delicata e sono sempre innamorato dei personaggi al centro dei miei film“, ha commentato il regista. “In questo, mi sono trovato in sintonia con Nicola Guaglianone, sceneggiatore de In viaggio con Adele: la protagonista di questo film, coi suoi problemi mentali, è quasi una prosecuzione dell’Alessia de Lo chiamavano Jeeg Robot. Guardo le donne con rispetto e penso siano gli elementi oggi da valorizzare ancora di più: sono infatti il motore della nostra società, seppur è concesso loro poco spazio“.

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