Intervista a cura di Francesco Alò

43 anni, londinese, scrittore e conduttore radiofonico per programmi comici. Co-sceneggiatore di Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno, bazzica uno dei luoghi più interessanti d'Inghilterra per chi vuole fare cinema: la Big Talk Productions, casa di produzione che ha sfornato Edgar Wright, Simon Pegg e Nick Frost, pronta da tempo al progettone Marvel Ant-Man diretto da Wright e scritto da Cornish.

Da questa nuova, e sempre meno piccola, realtà produttiva inglese è uscito fuori anche il sorprendente esordio alla regia di Cornish: Attack the Block, delizioso frullatone di horror, fantascienza, commedia sociale e avventura con eroi ragazzini (leggi la recensione). Anche se, in pieno stile John Carpenter attraverso Howard Hawks, gli adolescenti protagonisti di Attack the Block, recentemente vincitore di una Menzione speciale al Future Film Festival di Bologna, parecchio premiato nel resto del mondo e in sala in Italia dal 30 maggio grazie a Filmauro, sono dei teppistelli londinesi pronti a diventare eroi loro malgrado dopo una periferica invasione aliena nel noto complesso di case popolari di Heygate Estate, Southwark, Londra.

Joe Cornish, signori e signore. E tutto nasce da una rapina subita dal simpatico Joe come all'inizio del suo film…
 

Ti rapinarono quando?
Nel 2001. Erano molto giovani. Non sembrava vero. Sembrava finto.

Cosa ti ricordi di quel momento?
Che il capo della gang era il più spaventato di tutti…

Sei cresciuto in un quartiere simile a quello del film?
Ero diciamo vicino a quella zona lì. Anche se Londra è cambiata molto in questi anni. Questi quartieri con palazzoni sono figli della filosofia urbanista del “public housing” ovvero quando il governo, o un ente statale, costruisce dei palazzoni ad affitti più bassi. Io sono cresciuto in una bella casa, con un'ottima educazione, una famiglia molto serena… ma certo quando uscivo di casa non ero troppo lontano da Brixton o South London in generale dove si trova anche il nostro mitico Heygate Estate di Southwark. Londra ora è molto contaminata e mischiata.

Oltre ciò… altre analogie tra vita reale di Cornish e Attack the Block?
Il film è un modo per reagire al trauma del furto subito. Ho voluto trasformare quei maledetti teppistelli in eroi inserendoli in un contesto alla Guerrieri della notte ma cavalcando il tono tipicamente inglese di un certo imbarazzo riguardo alla loro effettiva… temibilità. E con i miei adorabili ragazzacci finiscono tutte le possibili analogie tra vita reale e Attack the Block. Infatti… non ho mai incontrato degli alieni in tuta la mia vita.

Tranne i registi americani degli '80 con i quali sei cresciuto…
Oh, beh certo… i film americani della nostra adolescenza non si discutono. Gremlins, Predator… dei veri e propri capolavori. Forse ci siamo poco concentrati a capire quanto quel cinema americano fosse in grado di far interagire fantasia e realtà. Noi inglesi proprio non ci riuscivamo e non ci riusciamo tutt'ora a concepire quel tipo di cinema. Erano veramente grandi film con scelte di marketing incredibili. Ti ricordi il marketing di quei film come era innovativo per l'epoca? E le pellicole non si discutevano: fantastiche.

Il rapporto tra te e la cultura americana?
Buono. Senza dubbio. C'è sempre stato un ponte tra noi e loro nell'Inghilterra nella quale sono cresciuto. Gli americani sono sempre stati molto affettuosi con noi inglesi nel dopoguerra. Intendo nel ventennio 1940-1950. Tanti anni di buon vicinato. Siamo molto affini culturalmente.

E' vero che il cinema fantastico americano di quegli anni ci appare oggi sempre più bello. Sei molto legato a quei film?
Eh già! Ehi, quei ragazzi non potevano usare la CGI. Non dimentichiamolo! Rambaldi si ispirò anche al suo gatto per E.T. C'erano piccoli tocchi geniali tipo il dito e il cuore luminescente di E.T. Mi sono ispirato a E.T. per i denti luminescenti dei miei alieni.

I tuoi alieni mi hanno ricordato tanto gli uomini scimmia di 2001: Odissea nello spazio. Riferimento conscio?
Molto conscio. Una scopiazzatura quasi totale! Di quelle scimmie mi piace tanto l'idea di Kubrick di usare mimi come attori. L'ho fatto anche io. Avevo bisogno di attori che sapessero comunicare tutto con il corpo. Ho usato 2001 come base. Sono partito proprio da lì.

Parliamo di attori. Dove li hai trovati questi eccellenti ragazzini come la futura star John Boyega?
Abbiamo visionato circa 1500 adolescenti di varie zone di Londra. Alcuni erano già attori professionisti. John Boyega aveva fatto del teatro. Appena l'ho visto non ho potuto non notare il grande carisma e il look perfetto per il ruolo. E' anche molto ambizioso John. Un vero e proprio nuovo Denzel Washington. Cercavo attori che potessero anche non essere diretti. John è così: è un naturale puro. Negli Usa è piaciuto moltissimo, il suo impatto è stato enorme da quelle parti. Farà grande strada. Lo abbiamo incontrato che aveva 16 anni, a 17 gli abbiamo fatto il provino e ora ne ha 19. Quando parlo di lui mi emoziono.

Chi è Joe Cornish? Un regista del fantastico o una penna perfetta per la commedia?
Amo tutto il cinema. Ho sempre amato tutto il cinema, fin da bambino. Ora posso dire di essere finito a diventare piuttosto noto come penna di commedia… per errore! Ho aspettato tanto tempo per poter fare Attack the Block. Questo film mi rappresenta al massimo. Preferisco il cinema alla televisione. Preferisco il muto al sonoro. Amo i registi ambiziosi. Voglio poter fare un cinema ambizioso.

E la Big Talk Productions? Che aria tira laggiù?
E' un luogo simpatico. Pieno di gente in gamba. Attack the Block non sarebbe mai potuto essere realizzato se non ci fosse stata la Big Talk Productions. Siamo stato molto fortunati nonostante la nostra totale mancanza di esperienza.

Qual è stato il problema di inesperienza maggiore?
Mesi e mesi per pianificare e poi secondi per eseguire. E' lì che si vede l'esperienza o l'inesperienza di un regista e di una troupe. Si pianifica molto e poi sei costretto ad improvvisare. Penso di essere stato molto fortunato per come si sono risolti certi problemi produttivi.

Il tuo rapporto con il cinema italiano?
Adoro Dario Argento e Bernardo Bertolucci di cui amo molto La luna. Mio padre adora il cinema italiano. Mi ha cresciuto facendomi vedere tanti vostri film

Tra i più giovani?
Paolo Sorrentino è geniale. Il film vostro che mi è piaciuto di più recentemente è però senza dubbio Gomorra. Un vero capolavoro.

Finiamo con la musica Joe. Come ti è venuta in mente una colonna sonora così divertente per Attack the Block?
Eh! Eh! L'idea folle è mia: unire un sound cupo virile alla John Carpenter con l'epica ottimista di John Williams. Elettronica e orchestra sinfonica classica. Steven Price, però, è stato l'uomo che è riuscito a concretizzare la mia idea e c'è riuscito in modo geniale. E' un grande musicista per il cinema.