L’universo cinematografico Bonelli sta arrivando: il primo atto sarà Dampyr come già ampiamente annunciato, e ci sta lavorando Eagle Pictures assieme alla stessa Bonelli e BrandonBox.
A Lucca abbiamo visto i character poster mentre erano in corso le riprese in Romania. Ora il lavoro sul set è terminato e comincia la post-produzione ma prima ancora che il film esca nelle sale sarà dato il via alla scrittura di un possibile secondo e terzo film da girarsi insieme, back to back: “Lo faremo quando vedremo le prime versioni del film, considera che adesso non abbiamo visto niente di finito nemmeno noi, solo i giornalieri” spiega Roberto Proia, Executive director theatrical & production di Eagle Pictures.

Il film è un’operazione internazionale, sarà girato in inglese e l’obiettivo è venderlo e venderlo molto bene: “Già questo Maggio, a Cannes, cominceremo” anche se ancora non è stato affidato ad un venditore internazionale.

Guarda io ho visto i giornalieri. Non ti posso dire come sarà il film perché non lo so, bisogna vedere come va la storia, bisogna vederlo nel suo insieme. Ma una cosa te la posso dire per certa: visivamente è ricco. Dampyr non sarà mai cheap, questo è certo. Le immagini e le sequenze che ho visto da produzione internazionale. I fan non saranno delusi e vedremo poi da come sarà la storia se riusciremo a creare nuovi fan.

Quanto è costato?

Anche più di quel che avremmo dovuto spendere, 15 milioni. Il buono è che si vedranno tutti. Perché Dampyr deve essere all’altezza del suo nome e dell’idea che Bonelli ha di universo cinematografico.

Certo Bonelli vuole fare il Bonelli universe, però c’è il problema che poi le singole produzioni sono diverse, cioè c’è sempre Bonelli dietro ma di volta in volta produce con soggetti diversi. Come sarà possibile ad esempio avere un gancio alla serie su Dylan Dog in Dampyr o viceversa?

Sì certo, è un problema. Non lo so che idee abbiano ma a noi Bonelli piace tantissimo perché ha delle property interessanti, ci piacerebbe molto essere i loro partner fissi per l’SBU (Sergio Bonelli Universe). Perché è chiaro che se vuoi fare il Bonelli universe o te lo produci in casa o hai sempre lo stesso partner o altrimenti è difficile. Del resto nemmeno la Marvel ha iniziato producendosi tutto in casa eh. A noi piacerebbe essere la produzione di riferimento di Bonelli, perché è nel DNA di Eagle fare questo tipo di film.

 

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Intanto avete Dampyr, e ci credete così tanto che vi basteranno le prime immagini per dare il via o no al secondo e terzo film, non è un azzardo?

Non possiamo aspettare i tempi di un’eventuale uscita domestic americana, metti che decidono di uscire chessò, a Marzo 2021, noi non possiamo aspettare Marzo 2021 per far partire gli altri. Dobbiamo prendere una decisione adesso. Lo faremo una volta viste le prime immagini ma anche una volta visto come va il primo mercato in cui lo inizieremo a vendere, cioè quello di Cannes. È un territorio nuovo per noi quindi ci stiamo muovendo in maniere molto caute ma ecco se dovessimo raccogliere molto entusiasmo internazionale al mercato saremo più sicuri di noi, se invece dovessimo vedere che a livello internazionale non interessa magari qualcosa cambia nella strategia.

E in tutto questo in Italia come verrà promosso? Insistendo sul fatto che è una produzione italiana o senza stare a sottolinearlo lasciando che chi pensa che non lo sia lo creda?

In Italia uscirà fuori che è italiano, anche perché il regista si chiama Chemello [ride ndr]. Il modello della distribuzione sarà Mine di Fabio&Fabio [che fu distribuito da Eagle Pictures ndr], ma più in grande ovviamente. Punteremo sul fatto che anche gli italiani possano fare una cosa del genere. Enfatizzeremo che potrà non sembrare un prodotto Italiano ma lo è eccome! Gli attori sono tutti stranieri ma dietro la macchina da presa ci sono tutti italiani e molti con esperienze all’estero: dal Premio Oscar per Suicide Squad come Head of makeup and Hair al direttore della fotografia di I Medici, ad uno dei VFX supervisor di Avengers: Age Of Ultron ecc. ecc.

È l’approccio della Groenlandia di Matteo Rovere che mi piace molto: fare finalmente qualcosa di diverso e con delle ambizioni. L’idea di Dampyr è esattamente quella, fare cose diverse, esplorare anche altri generi.

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