L’iniziativa Miu Miu Women’s Tales è proseguita anche nel 2022 con il corto House comes with a bird – diretto da Janicza Bravo e con star un cast composto dalla cantante e violoncellista Kelsey Lu, Natasha Lyonne, Pedro Pascal, Katherine Waterston e Poorna Jagannathan – e Carta a Mi madre para mi hijo realizzato da Carla Simón. Come ogni anno, in collaborazione con le Giornate degli Autori, sono inoltre state organizzate delle conversazioni con le protagoniste del mondo dello spettacolo e tra gli appuntamenti c’è stato anche quello con star Lu, Lyonne e Rachel Brosnahan, la protagonista della serie La fantastica signora Maisel che si è avvicinata per la prima volta all’iniziativa ideata dalla casa di moda durante la sua permanenza a Venezia.

L’interprete di Midge nello show ideato dai coniugi Palladino, ha spiegato che interpretare la giovane che vuole farsi strada nel mondo della comicità è un’opportunità unica:

Poter collaborare con persone incredibilmente talentuose per quanto riguarda i costumi, il trucco, ogni aspetto della produzione, è fantastico. Dopo essere stata scelta per la parte ero nervosa, non ero sicura di chi fosse il mio personaggio. Poi ho indossato gli abiti, mi sono vista allo specchio e qualcosa si è acceso, sono entrata immediatamente nel personaggio.

Natasha Lyonne, sull’importanza dei costumi, ha quindi ammesso:

Con il passare del tempo mi rendo conto sempre di più di quanto io sia ossessiva e meticolosa, ho un’idea specifica dell’arte. Con le esperienze come quelle con Janicza, che ha diretto anche un episodio della serie Poker Face con Rian Johnson, ho trovato qualcuno che condivide queste mie caratteristiche. I costumi e i ruoli sono legati e personalmente amo quando gli abiti rappresentano la personalità di chi li indossa. Nella vita e sul set amo i blazer, semplificare i look… Apprezzo quando ci sono personaggi che “riciclano” i vestiti, gli usano più volte nel corso di una serie, dà realismo alla rappresentazione e al look.

Rachel e la co-creatrice di Russian Doll sono entrambe attive nel campo della produzione, aspetto che ha degli aspetti molto positivi. Brosnahan ha spiegato:

C’è qualcosa di diverso quando sul set lavori con le donne. Ho girato un film con Julia Hart e ha un approccio al lavoro specifico: si aspetta che tutti lavorino duramente e con impegno, ma c’è della gentilezza nel suo approccio, era qualcosa di nuovo per me e mi ci è voluto molto per lasciare da parte quella durezza che aveva contraddistinto alcuni dei miei precedenti progetti. Non credo che sia necessariamente migliore, ma è diverso rispetto a quello che è accaduto in passato. Con la nostra casa di produzione amiamo lavorare con sceneggiatrici, registe, talenti al femminile. Non si tratta di qualcosa che abbiamo fatto volontariamente, ma è accaduto naturalmente ed è stato fantastico poter dare spazio a queste leader del settore, rende migliori le collaborazioni.

La tendenza naturale a collaborare con altre donne è emersa anche nella realizzazione di Russian Doll. Natasha Lyonne ha raccontato:

Nella prima stagione stavamo selezionando gli autori e nel team eravamo solo donne. Erano rimasti due posti liberi e ricordo di aver detto: ‘Fanculo, saremo un team di sole donne!’. A livello produttivo ci ritroviamo quasi involontariamente a raccontare storie di donne, forse perché non abbiamo bisogno di raccontare le stesse storie avute in passato. Se pensiamo ai film del passato come quelli di maestri del calibro di Martin Scorsese o Michael Mann si vedono tanti personaggi maschili memorabili, ma dove sono le donne di quel tipo? Io amavo Lina Wertmuller e sembra uno spreco essere in Italia e non citarla. Se pensiamo alle donne c’è questa idea di dolcezza e leggerezza, ma per me non è necessariamente così. Io sono di New York, amo le idee, la verità, l’estetica di un certo tipo. Dobbiamo liberarci del bagaglio storico di personaggi femminili che sono legati solo alle idee di avere figli, avere problemi di lavoro, che indossano i tacchi… Le donne sugli schermi non possono mai rimanere a fissare il soffitto, spaccare bottiglie e mostrare quello che stanno affrontando rappresentando l’inizio di qualcosa o la catarsi. Io voglio vedere quello in tutti i settori, voglio vedere noi donne raccontare varie versioni di quella storia. Abbiamo tutti dei problemi esistenziali e forse anche gli uomini in carriera vogliono avere figli… Voglio poter essere libera di dire ciò che desidero, realizzare progetti che amo. Lavorare con le donne, sotto molti aspetti, è più intenso: siamo più veloci, evitiamo le cavolate, quegli elementi che hanno sempre caratterizzato il ‘club dei ragazzi’. Amo prendere decisioni e avere una posizione da leader, è come essere in un fight club.

Lo spazio dato alle donne dietro e davanti la macchina da presa è un argomento che alimenta da anni i dibatti e Rachel ha ribadito:

C’è sempre stato spazio per uomini che hanno approcci diversi alla storia, mentre le donne hanno avuto meno opportunità. Ci sono un sacco di progetti su uomini straordinari, sulle crisi vissute, molti racconti di personaggi che crescono, si evolvono… Ma ogni volta che si cerca di finanziare un progetto con al centro delle donne straordinarie è difficile trovare dei finanziamenti.

Lyonne e Brosnahan, in questi mesi, stanno lavorando entrambe a due progetti per il piccolo schermo. Rachel sta concludendo le riprese dell’ultima stagione della serie La fantastica signora Maisel e l’attrice ha ammesso:

Essere vicini alla fine del lavoro sul set è dolce e amaro, ma è bello concludere qualcosa quando lo ami ancora. Sono davvero cresciuta durante la realizzazione della serie. Ho iniziato a lavorarci quando avevo 26 anni e ora ne ho 32, è stato un periodo enormemente importante della mia vita.

Natasha è invece impegnata nella realizzazione di Poker face, show ideato da Rian Johnson:

Ho diretto un episodio, produco la serie e sono una delle protagoniste. Stiamo girando e sono davvero felice di dirigere, penso che in quel settore i miei difetti diventino dei punti di forza. Apprezzo realmente essere alla guida di un progetto, è buono e salutare. Mi sento al sicuro, a casa, a mio agio. Amo davvero collaborare e sono sempre felice di farlo: amo quando le persone sono più intelligenti di me e amo usare il talento degli altri. In futuro voglio continuare a produrre, scrivere e dirigere sempre di più perché mi rende felice.

Le due star hanno inoltre svelato chi vorrebbero alla guida di uno dei prossimi capitoli di Miu Miu Women’s Tales: Rachel vorrebbe Mimi Cave, la regista di Fresh, mentre Natasha ha un’idea ben diversa:

Il fantasma di Lina Wertmuller! La troviamo, la riportiamo nel nostro mondo e sarà straordinario!

Potete trovare tutte le notizie e le recensioni del Festival di Venezia 2022 nel nostro speciale.

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