La conferenza stampa mondiale di West Side Story si apre con Steven Spielberg che confessa di non avere avuto il coraggio di parlare a Stephen Sondheim della sua volontà di rifare West Side Story la prima volta che l’ha incontrato. Era per Sweeney Todd (il film di Burton di cui era produttore). In seguito si sono incontrati alla Casa Bianca perché assieme a Barbra Streisand avrebbero ricevuto la medaglia presidenziale e di nuovo non ha avuto il coraggio. “Quando poi gliel’ho detto è stato però subito entusiasta e anzi era molto coinvolto, stava sempre nello studio di registrazione con gli attori”.

Nel corso della conferenza Spielberg e il suo sceneggiatore abituale Tony Kushner hanno parlato anche dell’unico grande cambiamento introdotto nella storia, cioè il fatto che il personaggio di Doc è diventato Valentina e la ragione l’ha spiegata lo stesso Kushner: “Perché così lo avrebbe potuto interpretare Rita Moreno. Glielo mandammo con una terribile traduzione di Google delle parti in spagnolo (era provvisoria) e Rita ci disse che avrebbe accettato volentieri a patto che non ci fosse quello spagnolo”.

Rita Moreno era parte del cast dell’originale del 1961, interpretava Anita, è il più grande anello di congiunzione tra i due film. Lei stessa, 90 anni, ha detto nella conferenza stampa: “Ho fatto una scena che ricordavo di aver fatto nell’originale ma al contrario. Nel 1961 io interagivo con Doc, ora invece come Doc interagivo con qualcuno che interpretava il mio personaggio. È stato molto strano”. E subito Spielberg: “Già solo così è un episodio di Black Mirror”.

West Side Story Steven Spielberg

A proposito dello spagnolo, lingua che nel film è molto parlata, i creatori hanno spiegato come mai non è sottotitolata: “I portoricani passano spesso da inglese a spagnolo e a vicenda si spingono ad usare l’inglese ora che sono in America.Tutta la storia parte proprio con il tenente che dice ai portoricani che devono parlare in inglese, e anche Anita lo ripete. Quindi per rispetto non l’abbiamo sottotitolata, quella lingua deve esistere sullo stesso piano dell’inglese. Pari grado. Mi piaceva l’idea che in una sala chi parla inglese sentisse le risate solo di una parte del pubblico, quella che capisce lo spagnolo”. “E poi se stai attento lo capisci comunque perché le frasi le iniziano in inglese” ha precisato Rita Moreno.

Per spiegare il coinvolgimento di Spielberg, Tony Kushner ha raccontato di come quando facevano le prove dei numeri musicali, nello specifico quello della palestra, Spielberg fosse così eccitato che “doveva solo guardare ma non ha resistito e si è messo su una sedia da ufficio con le rotelle e ha cominciato a filmare con il cellulare con un assistente che lo spingeva come fosse una steadicam. Non ci riusciva a stare fermo”.

Ma non solo quello. Il film è stato girato effettivamente a New York, nelle zone in cui i palazzi non sono cambiati, non usando necessariamente i quartieri giusti ma rispettando il periodo: “L’unico ritocco al computer è stata l’estensione del set nella prima scena. C’erano 5 isolati diroccati realmente costruiti e il resto è estensione digitale, poi abbiamo levato gli elementi di modernità come i condizionatori o le sbarre alle finestre. Il resto è autentico. New York è ancora nel personaggio!”.

C’è ancora un’altra cosa però che hanno ritoccato: “Ci sono stati 3 giorni di riprese in cui il caldo era intollerabile, facevano 35° all’ombra e dovevamo girare le parti ballate di America. Tutti sudavano tantissimo e abbiamo rimosso in digitale gli aloni sui vestiti. A fine giornata i ragazzi erano distrutti. E siccome poi il giorno dopo sarebbe stato ancora più caldo ho deciso che non avremmo girato, senza però addossare i costi del mancato giorno di lavoro alla Disney. Li ho coperti io”.

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