Praticamente sconosciuto fino a ieri, Tony Revolori (nome d’arte di Anthony Quinonez) è Zero in Grand Budapest Hotel, la spalla di Ralph Fiennes, il lobby boy.

Fisico perfetto per il ruolo, volto meticcio, nazionalità americana ma look cosmopolita, la sua prestazione nell’ultimo film di Wes Anderson spazia dalla totale nullità degli inizi (pare un pezzo di carta bianca su cui è ancora possibile scrivere di tutto) alle impennate di personalità nei momenti di gelosia. Perfetto nel suo respingere ogni battuta di Ralph Fiennes, sembra una spalla da cinema d’altri tempi, capace di lavorare d’ascolto più che di parola.

L’abbiamo raggiunto via Skype per parlare di come abbia lavorato con Wes Anderson, come sia stato scelto ma soprattutto per farci dire come faccia il regista di Grand Budapest Hotel a ottenere i film che fa, quanto rigore ci vuole per una simile messa in scena?

Il fatto è che si tratta di una persona molto preparata e meticolosa. E’ difficile credere quanto sappia già in anticipo cosa farà e come lo farà. Anche prima di iniziare la giornata, sa cosa ci sarà nel background, e parlo di elementi che magari non si vedranno nell’inquadratura finale ma che lo stesso Wes cura personalmente (è sua la scrittura di ogni bigliettino che si legge), per essere sicuro che sia in tono con il look del film.

Per realizzare quelle simmetrie geometriche della sua messa in scena dirige gli attori in maniere particolari?

Non troppo, tuttavia vuole che tu cammini e faccia certe cose in un certo modo e soprattutto con un certo tempo. Sul set funziona tutto a tempistiche molto precise.

Anche i costumi immagino siano entrati molto presto nella preproduzione…

Esattamente, dopo il mio primo meeting con Wes a Parigi abbiamo cominciato a parlarci molto mandandoci dei video: io che leggo lo script e lui che mi spiega come lo dovrei leggere. Dopodichè il passo successivo è stato subito andare in Germania a fare la prima prova in costume. Raramente vedi un regista con le idee così chiare.

Immagino avrete discusso sul protagonista. Lui originariamente come lo immaginava?

Come il suo nome: Zero. Me l’ha definito come un “nessuno”, una persona che più si affezione a mr. Gustav più impara ad essere se stesso. Dunque solo diventando più forte e più nobile come persona trova una personalità.

Non dev’essere stato semplice come set visto il numero di nomi eccezionali nel cast.

Anche lì è solo grazie alla pianificazione di Wes che ogni cosa si svolge senza problemi. Tutti gli attori vengono e sanno già cosa faranno, ci lavorano da soli e sanno bene che dovranno dare il meglio per Anderson in pochi minuti ed è quello che fanno! Poi lui riesce a coinvolgerli tutti creando un’atmosfera fantastica, facciamo molte cene con tutto il cast al completo (quelli che di volta in volta sono in loco) e puoi fare amicizia con tutti, cosa che tiene tutto molto calmo e familiare. E’ fantastico.

Hai dovuto concordare qualcosa sul personaggio con F. Murray Abraham?

Ho parlato molto con lui ma mai del personaggio. Lo script è così preciso che non c’è nulla da aggiungere davvero.

Tu come sei stato scelto?

Il mio agente mi ha procurato il provino, lo script era fichissimo e dopo due diverse prove eravamo già rimasti in due a contenderci il ruolo: io e mio fratello.

Quindi cercavano proprio uno con la vostra faccia?

Si, io e mio fratello ci somigliamo ma devo dire che gli altri contendenti ai provini non erano come noi, penso che come al solito avesse un’idea chiara di quel che voleva ma si fosse anche lasciato molte strade aperte. Probabilmente quando ha visto mio fratello e me ha capito cosa voleva.

 

Questa la trama del film:

Grand Budapest Hotel è la storia di un leggendario concierge di un famoso albergo e l'amicizia con un giovane apprendista che diviene presto il suo protetto. La pellicola è anche la cronaca del furto e del recupero di un noto dipinto del Rinascimento, di una battaglia per la fortuna di una famiglia e del lento e poi improvviso declino che sconvolse l'Europa nella prima metà del 20esimo secolo. 

La pellicola vanta un cast d'eccezione, tra cui Ralph Fiennes, Edward Norton, Owen Wilson, Tilda Swinton, Jude Law, Bill Murray, Adrien Brody, Harvey Keitel, Jason Schwartzman, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Saoirse Ronan, Tom Wilkinson, Mathieu Amalric, F. Murray Abraham, Bob Balaban e Tony Revolori.

Il film è uscito il 7 marzo negli USA (il 10 aprile in Italia)