Intervista a cura di Jacopo Iovannitti

In occasione nella 15esima edizione della View Conference abbiamo avuto l’onore di intervistare David Schaub, Supervisore dell’Animazione di Sony Pictures Imageworks, e di parlare del suo lavoro a The Amazing Spider-Man 2: il Potere di Electro.

In The Amazing SpiderMan 2 abbiamo visto spettacolari effetti visivi, soprattutto grazie al personaggio di Electro. Quali sono state le difficoltà che hai incontrato nel lavorare a questa creatura?
Electro è stata una grande sfida. Tutte le performace visive che creavamo realizzando la pelle blu dovevano esser precise. I movimenti del viso dovevano essere replicati perferttamente perché il tutto risultasse credibile. Lui è stato il personaggio più complicato da realizzare per questo motivo. Il mio lavoro è stato proprio supportare Jamie Foxx nella sua interpretazione del ruolo del cattivo. È stato uno splendido lavoro, seppur difficile, qualcosa di mai visto prima. Abbio cercato, inoltre, di dare qualcosa di diverso al personaggio, come l’effetto che si verifica quando quando l’elettricità scorre su di lui. 
d ancora, abbiamo cercato di accentuare la bravura dell’attore e le sue movenze visive, in modo da fare arrivare di più il personaggio al pubblico.

Avevi lavorato anche al primo capitolo di The Amazing Spider-Man. 
Lì quali sono state le sfide più grandi?
Avevamo il compito di mostrare il reboot della grande saga di Sam Raimi in modo completamente diverso. È stata un’esperienza lavorativa grande e divertente. 
Avevo un team diverso da quello della trilogia originale e per questo abbiamo cercato d’esser attenti ai dettagli per esser il più credibile possibile. Potevamo rifare tutto, avevamo Andrew Garfield e quindi un nuovo Spider-Man. E soprattutto per dare la giusta idea degli effetti visivi. Questa, forse, è stata la vera sfida. Eguagliare la prima trilogia e superarla. Eopotutto era questo lo scopo del film.

Sappiamo che hai lavorato anche in Alice In Wonderland, genere decisamente divero da The Amazing Spider Man. Lì qual è stata la vera sfida?
Alice in Wonderland era un grande progetto ed è stata una grande esperienza. 
La sfida più grande, senza dubbio, è stata la realizzazionme di una grande varietà di personaggi,  o meglio, di animali, dai cani ai maiali. Anche in altri film l’ho dovuto fare. E’ stato un grande lavoro, un lavoro immenso soprattutto sul piano della quantità di animazioni che dovevamo creare. In tutto questo, abbiamo cercato di dare più sentimento possibile ai personaggi.

Vista la tua versatilità nel lavorare sia nel campo dell’animazione che dei film in live-action, stai lavorando a qualche nuovo progetto?
No, al momento non sta lavorando a nulla di preciso.

Dunque è possibile che tonerai a lavorare in The Amazing SpiderMan o sul futuro Sinistri Sei?
Al momento è un po’ difficile da dire. 
Forse in The Amazing SpiderMan 3 o Sinistri Sei. È pur sempre una saga aperta.

Sei stato nominato più volte agli Academy Awards, vincendone uno, e innumerevoli volte agli Annie Award ed ai VES Awards. Anche qui vincendone due ed uno. Cosa provi ogni volta?
L’Oscar l’ho ricevuto per Alice in Wonderland. 
Dopo esser stato spesso invitato, riceverlo è stato incredibile. Lo rifarei! È stato un grando onore, sia vincerlo che esser nominati. Anche perchè c’è un grande processo dietro prima di arrivare alla fine. Come sempre è un lavoro di gruppo. 
Devo ringraziare un team di quasi 60 animatori, ed è davvero difficile attribuire ad uno in particolare il merito. Molti hanno ricevuto le candidature ai VES. 
Anche lo scorso anno con The Amazing Spider-Man.