La recensione di Against the ice, dal 2 marzo su Netflix

Cosa rimane di un film sull’esplorazione umana delle terre selvagge della Groenlandia se a questo si toglie sia il senso di avventura che quello di meraviglia? Una vasta, fredda e noiosa carrellata di desolazione. Tratto dall’autobiografia dell’esploratore danese di inizio Novecento Ejnar Mikkelsen (qui interpretato da Nikolaj Coster-Waldau), Against the ice di Peter Flinth è purtroppo questo, un film che vorrebbe essere epico e commovente e che invece non è mai capace di coinvolgere e appassionare alla storica missione dei suoi protagonisti.

Scordatevi subito la sublime crudeltà della natura dei racconti di Jack London e scordatevi anche la componente esperienziale di un film, qui spesso richiamato, come Revenant (anche se gli orsi aggressivi pure qua non mancano, ma sono decisamente goffi). Nel raccontare la storia di due esploratori danesi (il secondo è Iver Iversen, interpretato da Joe Cole) abbandonati in Groenlandia per tre...