È lo stato italiano! Quello che vogliono se lo prendono”. Nasce così il noir-complottista italiano, con questa battuta che suggella un atteggiamento marcatissimo di profonda fede negli intrighi reali dello stato, del crimine e, nel caso specifico, delle brigate rosse. Nelle tesi cospirazioniste di Appunti di un venditore di donne di Fabio Resinaro non si percepisce mai ironia ma serissima volontà di guardare alle verità non dette.

“Quello che non ci hanno mai detto e che hanno fatto alle nostre spalle”, ovvero la materia di cui è fatto il cinema cospirazionista invade il territorio del noir e di colpo sembra che questi due tipi di racconti siano fatti per stare insieme. E bisogna dirlo subito, forte e chiaro: Appunti di un venditore di donne è un gran bel noir.

Non avrà un gran bel titolo. Ma è un bel film.

Certo non tutto gira per il verso giusto, né tutto è propriamente impeccabile (anzi, le cadute di stile e le sbafature sono una costante fino alla fine) ma è talmente centrata l’am...