Per tutto quello che mette in campo, per la quantità assurda di eventi, location, personaggi, situazioni, obiettivi e scontri che Aquaman racconta, 143 minuti sono pochi. James Wan riesce a raccontare tantissimo e con grande essenzialità nelle due ore e venti di un film che, letteralmente, cresce in dimensioni lungo tutta la sua durata, fino a che l’indicatore raggiunge il livello “Michael Bay” di titanismo, furia, rumore, musica, creature marine, eserciti e scontri. Anche per questo Aquaman è un prodotto particolare che per molto del suo minutaggio non somiglia nemmeno a un film di supereroi ma indossa generi diversi, se li prova addosso, li scarta e continua a cambiare abito finendo sul fantasy megalomane in stile Il Signore degli Anelli – Il Ritorno Del Re.

Quella pilotata da James Wan è una macchina che diventa così gigantesca da riuscire ad un certo punto a far dimenticare i problemi che lo affliggono con il suo incedere da schiacciasassi. In primis un comparto di effe...