Awake, la recensione

C’è tutto un background clamorosamente non sfruttato in Awake, un elefante nella stanza attorno al quale il film gira intorno perdendo un’occasione.

È la storia di un’apocalisse (UN’ALTRA) in cui le persone di colpo non riescono più a dormire. Come il manuale delle buone sceneggiature impone però una minuscola percentuale ci riesce, e il resto della razza umana comincia a sragionare in quella che diventa in un attimo una terra senza legge. Al centro di tutto c’è una donna, una ex militare che capiamo essere uscita non bene dal servizio in Afghanistan dove ha avuto esperienza di tortura dei prigionieri per l’estrazione di informazioni. Anche per questo lei conosce molto bene cosa succede alle persone in assenza prolungata di sonno.

Questo è l’elefante, il fatto che Awake è (nella sua sinossi) la potenziale storia dell’America che fa i conti con i propri peccati in una sorta di contrappasso dantesco. Il paese che ha chiuso gli occhi davanti alle torture perpetrate o...