Baby Boss 2, la recensione

È una serie stranissima quella di Baby Boss, sembra essere stata creata con gli intenti più banali e la metafora meno sofisticata (un banale ribaltamento, neonati che si comportano da adulti con avventure da adulti mentre gli adulti si comportano da bambini), e invece poi è scritta e diretta molto bene. Era vero per il primo film, che ambiva addirittura ad essere un film Pixar fallendo, ma solo per essersi fissato un obiettivo eccessivo, ed è vero per questo sequel che abbassa le ambizioni e così facendo le centra perfettamente.

Di nuovo la trama è un classico della banalità Dreamworks: gli eroi del primo film, decenni dopo, tornano piccoli e combattono un altro bambino come loro che si finge adulto per annullare dal pianeta i genitori. In questa sciocchezza c’è però una gran sceneggiatura, un gusto per l’umorismo e per il ritmo nell’animazione che Tom McGrath ha addirittura affinato rispetto al film precedente, una capacità di lavorare anche sui personaggi m...