Desiderio di vendetta? Check. Occhi da pazzo da cattivo arrabbiato? Ci sono. Voglia di fare del pulp come si faceva nei Settanta? Sì dai, diciamo di sì. Conoscenza dello stile, delle tecniche, o qualsivoglia capacità di mettere su un film d’azione che regga più di un’ora? Eh, manca. Dai, allora magari facciamo che c’è una trama chiara e semplice, per quanto banale? No, non c’è nemmeno quella. Ok, forse Bastardi a mano armata ha davvero dei problemi molto seri.

Scritto da Luca Poldelmengo e diretto da Gabriele Albanesi, Bastardi a mano armata parte effettivamente come partirebbe un dignitoso poliziottesco con Charles Bronson, tra una sparatoria in cui perde la vita una bella ragazza innocente, una polverosa prigione algerina dove si fa a cazzotti e un bad guy che passa una bustarella al nostro protagonista imprigionato (no, non sapremo mai perché era lì, ma la location faceva molto esotico), ovviamente imbruttito dalla morte di una persona cara, con il nome della figlia tatuato sul brac...