Anche Barry Lenvinson, da buon ultimo, approda al found footage movie e lo fa cercando di fonderlo con il fintodocumentario, realizzando una specie di reportage narrativo, in cui la protagonista, a fatti svolti, ricostruisce l'avvenuto mostrando e commentando molto materiale "amatoriale" rinvenuto a margine della catastrofe.
Si parla di una strage in una cittadine lacustre da parte di una nuova specie letale mutata in seguito a disastri naturali, ecologici e radioattivi (tutto insieme, davvero) causati ovviamente dall'uomo. Videomessaggi, telefonate skype, materiale a circuito chiuso, servizi televisivi ecc. ecc. Tutto unito in un grande raccordo e contrappuntato dalla protagonista che precisa, spiega e crea tensione verso quel che accadrà.
La scelta del found footage è come sempre una di realismo e di indagine delle nuove forme di produzione video, cioè come le nuove tecnologie video che riempiono la quotidianità possano creare un raccont...
L'ultimo film dell'orrore realizzato con la tecnica del found footage è del regista di Rain Man. Ed è la stranezza vecchio stampo che vi aspettate che sia...
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