C’è un’idea molto forte alla base di Benvenuti… Ma Non Troppo, una che stranamente né il titolo italiano né la cartellonistica sembrano voler promuovere. In un inverno molto rigido di Parigi lo stato decide che tutti i senza tetto dovranno essere ospitati da chi ha case molto grandi che non riempie completamente. Saranno dunque i più ricchi e benestanti della città a dover ospitare i più poveri. Nel caso specifico il film segue un condominio in cui, oltre a piccole storie di contorno, una coppia solo apparentemente progressista si trova di fronte alle proprie contraddizioni mentre una più conservatrice si scopre più tollerante di quel che non credesse.
Non siamo dalle parti della commedia francese più sofisticata, anzi. Benvenuti… Ma Non Troppo è cinema abbastanza grossolano e più che altro lo scarso lavoro che fa sugli stereotipi di partenza ne svela la natura antiquata. I personaggi del film partono come maschere note ma non avranno mai una vera evoluzione che non sia la più tradizio...
Pensata su standard e personaggi ormai appartenenti a diversi decenni fa, Benvenuti... Ma Non Troppo riesce lo stesso a trovare a tratti il guizzo vincente
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