Chiamami Con il Tuo Nome parte da presupposti molto semplici, svolgimenti usuali e luoghi topici del cinema (lo straniero che arriva a smuovere le acque, la natura come compagno panico, l’estate, il coming of age…) ma satura la messa in scena di stimoli sensoriali ad un livello tale che le conseguenze non possono mai essere come ce le aspettiamo.

C’è così tanto sonoro in questo film che a tratti i personaggi devono alzare la voce, le immagini sono così dense e ricche di dettagli da perdersi in ogni goccia di sudore o polpa di pesca, in ogni tuorlo d’uovo che tracima come se fosse la cosa più importante di tutte in quella scena, come se portasse un significato recondito importantissimo solo per noi che guardiamo. E infine c’è quello sforzo disperato, così bello da ammirare in un film, che è il cercare di rendere tatto e odorato, l’impossibile utopia di trasmetterli per sinstesia che in Chiamami Con Il Tuo Nome arriva a vette stordenti.

Unendo il meglio del teen movie estivo alla ricerca...