La forza della parola emerge potente, abbacinante e destabilizzante da I Am Not Your Negro, che racconta James Baldwin a partire da 30 pagine di una sua opera incompleta, lette fuoricampo da Samuel L. Jackson e contrappuntate con foto di repertorio, video e qualche momento del vero Baldwin che parla. Tra discorsi letti da Jackson e discorsi pronunciati da Baldwin, questo documentario dovrebbe essere la negazione del cinema e invece il suo trionfo e il suo mistero sta proprio nel fatto che non lo è. Anzi.

Certo c’è un modo di incastrare le immagini, metterle in relazione di concordanza o antitesi con quel che viene detto e anche un “montaggio delle frasi” che è magistrale, tuttavia l’impressione è che la forza stavolta stia nel sapore porre l’enfasi corretta nei momenti corretti.
Baldwin ricorda la sua storia personale, ricorda Malcolm X, Martin Luther King e Medgar Evers con una lucidità impressionante, con quella stessa esatta capacità di sintesi con cui il cinema manipola audio, vide...