La Terra Dell'abbastanza
di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo
7 giugno 2018
Inizia con un sax fantastico e terribile al tempo stesso portatore di tante promesse d’infelicità, La Terra Dell’Abbastanza l’esordio dei fratelli D’Innocenzo in cui il crimine non è più l’impresa mitologica del cinema ma è una routine senza clamore spogliata di ogni afflato avventuriero. Anche andare ad ammazzare qualcuno è un lavoretto.
Lo scoprono i due protagonisti, all’inizio ignari di tutto mentre mangiano cicorietta in una macchina parcheggiata ridendo e scherzando con una naturalezza fanciullesca che, è subito chiaro, viene da una profondità d’interpretazione che fa pensare al cinema semi-improvvisato fatto bene (invece no, è tutto scritto). Cibo che entra a fatica in bocca, saliva, foga nel mangiare e tantissima amicizia. Come nel cinema classico sono passati 10 minuti dall’inizio e abbiamo già capito tutto, vedendo l’agro e il dolce dosati benissimo. Poi inizia la trama.
I due investono una persona per sbaglio e scappano spaventati per rifugiarsi dal padre di uno di loro, un ...
Senza un secondo di più di quanto non sia necessario La Terra Dell'Abbastanza sarà con buona probabilità il miglior esordio del 2018
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