Black as Night, la recensione

Ha l’ansia di parlare di un sacco di cose Black as Night: e infatti non riesce a portare a termine nessun discorso senza scadere nel banale e nell’approssimativo. A partire dal focus sulla comunità afroamericana di New Orleans, il film si muove infatti verso innumerevoli direzioni tematiche che spaziano dal disagio post uragano Katrina alla schiavitù, passando per la speculazione edilizia e la dipendenza dalla droga.

Questo teen horror diretto da Maritte Lee Go insomma non si vuole far mancare niente e con l’illusione che gli possa bastare una cornice di genere (horror, thriller, avventura) e una pigra metafora vampiresca (i reietti della società sono vampiri che vivono nell’ombra…), il film sembra estremamente convinto di riuscire a dare una chiave originale per leggere temi scottanti della contemporaneità. Peccato che, al contrario, Black as Night non sia per niente accattivante quanto crede di essere e risulti invece soltan...