Blackout Love, la recensione

Cosa succederebbe se la vita ci regalasse una seconda possibilità? Le cose andrebbero allo stesso modo o diversamente? È a questo interrogativo paradossale e metafisico che la commedia romantica Blackout Love diretta della regista esordiente Francesca Marino dà la sua personale risposta. Lo fa con pochissimi fronzoli, rimanendo centrato sulla trama e sui suoi personaggi, con una regia divertita e dinamica.

Tutto in Blackout Love è evidentemente giusto, dalla scenografia (l’appartamento della protagonista è un vero sogno immobiliare, colmo di particolari che invitano a “entrare”) alla fotografia, passando per la recitazione. Questo rende il film piacevole, scorrevole, coinvolgente. Eppure, a visione finita, un pochino si rimane col dubbio che quello che si è visto sia sempre rimasto ancorato a sé stesso, che il film abbia parlato di sé, della sua storia, della sua trama, senza riuscire davvero a rispondere alle sue domande. Qual è, quindi, la visione degli a...