La recensione di Brian And Charles in uscita il 30 agosto nei cinema

Santo cielo quanto è scombinato questo film!

L’unica certezza di tutto Brian And Charles è il tono che vuole avere, il tipo di mondo che vuole raccontare e come veda il suo pubblico: come bambini nonostante non sia un film per bambini.

Parte come un finto documentario, come se una troupe fosse andata a documentare la vita di una specie di inventore artigianale di provincia. Un uomo che assembla rottami per creare macchinari o banali invenzioni che non risolvono nulla anche se lo vorrebbero. Dovrebbe essere tenero nella sua inutilità. Sono creazioni meccaniche, non elettroniche, che tuttavia ad un certo punto si fanno elettroniche quando arriva l’aspirazione a creare un robot per non essere solo. Così Charles mette insieme un manichino, una lavatrice e altri rifiuti e crea Brian, pieno di fili dietro e subito intelligente. Primo scarto: il film entra nel reame delle favole. Ma nonostante questa aderenza al cinema per ...