Nei 12 anni passati da Che Pasticcio Bridget Jones due sceneggiatori formidabili (Andrew Davies e l’eccezionale Richard Curtis) hanno ceduto il posto ad Emma Thompson, sia attrice che qui scrittrice, e a Dan Mazer, precedentemente noto per l’opposto logico di Bridget Jones (i film e le trasmissioni con Sascha Baron Cohen), me è tornata alla regia Sharon Maguire e a coordinare tutto c’è sempre Helen Fielding, creatrice del personaggio e scrittrice anche di quest’ultimo libro da cui è tratto Bridget Jones’s Baby.

Forse proprio in questo scambio di nomi e ruoli c’è il motivo per il quale, nonostante non manchi nessun personaggio classico né alcun luogo comune delle avventure di Bridget Jones, in quest’ultimo film non si respiri la medesima aria dei precedenti.

Decisamente divertente, più ritmato e inventivo di come ricordavamo essere i film passati, questo terzo episodio è però qualcosa di molto diverso

Decisamente divertente, più ritmato e inventivo di come ricordavamo essere i film pass...