Già sulla carta la storia, vera, di un gruppo di ragazze di ottime famiglie losangeline che entrano nelle case delle star quando sanno che queste sono in altre città per rubare oggetti di moda, sembra un soggetto pronto per Sofia Coppola, ma lo stupore vero è quanto la regista sia riuscita a tramutare un fatto di cronaca in un film, senza cedere un passo dal proprio stile (che poco ha di narrativo) e trovando la vera chiave di lettura di tutta la faccenda.

Partendo infatti dalle interviste ai protagonisti la Coppola costruisce delle psicologie (forse aderenti alla realtà delle cose, forse no, non importa più) e imbastisce una storia in cui emerge non tanto il ritratto desolante di ragazze totalmente vittime della moda e di stili di vita al di sopra del loro già alto tenore, quanto un’idea fragile e toccante di amicizia e una ricerca d’affetto confusa e tenera, tipica dell’età in questione ma anche esasperata dal contes...