Jafar Panahi da quando è confinato e punito dal regime di cui non rispetta le regole (al momento gli è proibito di uscire dall’Iran per 20 anni) adotta un tono più leggero, non disdegna la commedia ed evita come può l’austerità. Non dovrebbe nemmeno girarne di film (almeno fino a qualche anno fa anche questo gli era proibito) e invece lo fa lo stesso, con mezzi di fortuna, attori amici, parenti e spesso se stesso nella parte di se stesso. L’obiettivo è sempre quello di raccontare come si vive in Iran se non si rispettano le regole (fatto non rispettandole).

Three Faces è il racconto di un viaggio di Panahi e dell’attrice Behnaz Jafari in un territorio al confine con la Turchia, per indagare su un videomessaggio con suicidio arrivato alla seconda. Loro interpretano se stessi, la storia è di finzione.
La ragazza che sembra impiccarsi nel video incolpa l’attrice di non averla aiutata nonostante le molte richieste, lei non ricorda di averne ricevute e non crede troppo alla veridicità del t...