La recensione di La chiamata dal cielo, il film postumo di Kim Ki-duk presentato a Venezia79

Con quali occhi ci si mette a guardare La chiamata dal cielo fa tutta la differenza del mondo. Perché questo film scritto e girato da Kim Ki-duk, ma non finito da lui che è morto di Covid a dicembre 2020, è incompiuto, messo insieme, montato e postprodotto da collaboratori e amici. I valori produttivi sono infami, la qualità tecnica pessima e manca anche quella capacità dei migliori registi di fare tanto con poco, perché materialmente il regista non c’era quando era il momento di mettere le toppe e supplire alla povertà con il talento e la visione. Al massimo ci sono delle intuizioni così forti che riescono ad imporsi a prescindere da chi poi le monti. Quindi non è difficile respingerlo un film così, ma se ci si mette a guardarlo con l’idea di vedere l’ultimo gesto cinematografico di un fenomenale creatore di immagini, se non si pretende un film completo ma si cercano dei momenti, allora c’è m...