Il primo riferimento che viene in mente guardando Collective è Steven Soderbergh per la passione verso lo svelarsi di un complotto, per la lotta dei singoli contro le istituzioni che sembrano sempre più contorte che umane. Ma è solo la prima impressione. Più Collective avanza più è chiaro che ci si trova di fronte a qualcosa di diverso dal solito, probabilmente il documentario più memorabile che vedrete quest’anno.
Memorabile per la storia che svolge davanti ai nostri occhi (uno scandalo sanitario che diventa nazionale, governativo e umano, una storia che ancora sta rivoltando la Romania) e per come la svolge, per la gradualità con cui arriva a dimensioni giganti e per l’accesso fuori dalla grazia di Dio che ha agli eventi. A parte l’incidente iniziale (un incendio in un club chiamato Colectiv) questo documentario non fa raccontare niente a nessuno, non ci sono momenti in cui un intervistato a parole rievoca dei fatti. Come nei film di finzione tutto, anche gli eventi più incredibili, ...