Nikita Argunov compie il suo esordio alla regia, dopo una lunga esperienza nel campo degli effetti visivi, con Coma, un progetto – presentato al Trieste Science+Fiction 2020 – che colpisce proprio con le immagini riuscendo a mettere in secondo piano una sceneggiatura poco solida e con più di un passaggio a vuoto dal punto di vista narrativo.

L’avventura portata sul grande schermo dal filmmaker russo prende il via nel momento in cui un giovane achitetto (Rinal Mukhametov) si risveglia ritrovandosi improvvisamente in un mondo distopico dove viene accolto da un gruppo di sconosciuti che lo mettono in salvo attraversando spazi incredibili in continua evoluzione e in cui le leggi della fisica non sembrano esistere. Il ragazzo scopre così che questo mondo è abitato da persone che nella realtà sono in coma e ogni dettaglio nasce dai ricordi e dai pensieri di chi si trova in questo stato a metà...