L’attacco di questo film è così formidabile da essere diventato il titolo italiano. L’originale Le tout nouveau testament è stato scartato per fare in modo che il film fosse promosso con la sua frase migliore, la gag di apertura, che poi è la premessa della storia, cioè che Dio viva a Bruxelles. Con famiglia a carico e abbastanza squallido, Dio è un uomo in vestaglia animato dai peggiori sentimenti, sporco, violento e cinico che gestisce le vicende degli uomini da un computer degli anni ‘70 nella stanzetta della squallida casetta in cui vive (idea visiva straordinaria per dettaglio ed esecuzione). Moderatamente dotato di poteri vedrà la situazione sfuggirgli di mano quando la figlia mette mano al computer e fa in modo che ogni essere umano sappia la data in cui deve morire, per poi scappare sulla Terra, luogo nel quale il Signore sarà costretto a inseguirla.

Dallo spunto fino alla conclusione Dio esiste e vive a Bruxelles è però una delusione. Tanto è formidabile l’incipit quando piatt...