Dovlatov – I libri invisibili, la recensione

Una settimana nella vita dello scrittore Sergei Dovlatov è la sineddoche di un’intera esistenza fatta di dubbi, incertezze, dilemmi morali. Tra il deludente lavoro come reporter e l’aspirazione a scrivere un grande romanzo, Dovlatov (Milan Maric) non riesce a stare ai compromessi, né privati né artistici. E, come risultato, non fa che continuare a sognare un futuro glorioso che esiste solo nei suoi desideri, e che si avvererà solo dopo la sua morte (come ci informa il film tramite un cartello finale).

Dovlatov – I libri invisibili di Aleksey German Jr. è un affascinante quanto asettico biopic dal ritmo placido e ipnotico, quello del lungo pezzo jazz che contorna il divagare “hemingwayiano” di Dovlatov dall’inizio alla fine; il quale rincorre – senza saperlo – una tranquillità quotidiana, la pace con sé stesso pur nella paura di essere un fallimento come autore e come persona. Ripreso spesso in lunghe scene-sequenze, d...