La recensione di Fresh, dal 15 aprile su Disney+

Stiloso e accattivante, poi crudo e spietato: Fresh è tutto queste cose – proprio in quest’ordine – e lo è in modo così rigido e preciso da sembrare come tagliato a metà con l’accetta (e in effetti…). 

Partendo dalle premesse di una commedia romantica, che occupa tutta la prima parte del film (ma che semina già una buona dose di creepiness attraverso suggestioni microscopiche e ben costruite) la regista esordiente Mimi Cave crea infatti le sue solide basi di credibilità e di stile per potersi poi liberare nella sua vocazione orrorifica. Ecco allora che Fresh si rivela in ciò che più gli piace (la voglia di fare genere è forte e pulsante) ma che più lo depista dai suoi obiettivi, diventando un horror sì di grande stile ma sempre indeciso tra l’enunciazione spietata dell’orrore e la sua normalizzazione più “pop” e accogliente.

Calato nel panorama sociale contemporaneo, Fresh usa la metafora cannibale per portare alle estreme co...