Lungo la visione di Ghostbusters: Legacy potrebbe esplodervi lo spielbergometro più volte. Di tutti i film che in questi ultimi anni hanno cercato di trovare quel mix e quell’equilibrio di leggerezza, avventura, divertimento e un po’ di paura che caratterizzava molti film Amblin, questo è l’unico che può dire senza timore di esserci riuscito. Non era forse l’intenzione originale nel produrre un terzo film della saga Ghostbusters (che di spielberghiano non aveva niente), ma è quello che è successo mettendo insieme idee, soggetti ed esperienza di Ivan Reitman (regista di grandi film mainstream) con esperienza, mano e sensibilità di Jason Reitman (regista di film indie) che poi il film l’ha effettivamente diretto. E meno male.

Già l’inizio, una sorta di prologo, dichiara quello che tutti aspettano di sentirsi dire: che questo film sa qual è lo spirito di Ghostbusters, lo conosce, lo sa replicare e ci vuole giocare. Che i personaggi degli altri film non sono ignorati e che siamo qui per un...