A partire da Nessuno mi può giudicare, Massimiliano Bruno ha cominciato a cercare di muoversi dal terreno della commedia disimpegnata (lo stesso che aveva alimentato per anni come sceneggiatore) per approdare ad uno in cui riuscire a trattare anche il dramma. Viva l’Italia è stato in questo senso un tentativo fallimentare per eccesso di bile, Confusi e felici una follia pura e semplice che Gli ultimi saranno gli ultimi fa venir voglia di dimenticare. Questo suo ultimo film infatti è quello che più di tutti somiglia ad un tentativo centrato, quello che meglio di altri sembra indirizzato sui binari più giusti e che lascia intravedere la parte migliore delle idee di Bruno, uno stile personale e una capacità di creare delle immagini che sorreggano la sceneggiatura.

Non solo infatti Gli ultimi saranno ultimi è molto ben dialogato, con un ritmo e un’onestà nel mettere in bocca lessico e dialoghi umani ad attori di contorno ottimi, ma trova anche delle inaspettate dolcezze e sottili delicatez...