La recensione di The Gray Man, in sala dal 13 giugno e su Netflix dal 22 giugno

Viene da una serie letteraria The Gray Man ma davvero di scritto ha ben poco. Anzi. I fratelli Russo hanno messo in scena un film che sembra essere vivo artificialmente, privo di una sua anima, ma agitato da lontano come un automa. The Gray Man fa tutto quel che ci si aspetta da un film di spionaggio e (più che altro) d’azione moderno: ha tutta le scene, le esagerazioni e i grandi conflitti cui siamo abituati. Ma nessuno che ci abbia soffiato dentro un po’ di vita capace di rendere il grande spettacolo effettivamente di intrattenimento.

È la storia di Court Gentry, in galera per un omicidio, che viene contattato dalla CIA per diventare un killer per conto dello stato e così uscire di prigione (per entrare in un’altra, lo capiamo subito: quella di un lavoro dal quale non ci si può licenziare). Flashforward a 18 anni dopo e il protagonista è stato addestrato, ha ormai anni di esperienza, è uno dei migl...