La recensione di Grazie ragazzi, al cinema dal 12 gennaio

La filosofia politica si interroga da più di un secolo sul peso che ha la società nel determinare i destini individuali, se cioè le persone siano tutte uguali alla nascita e il contesto di provenienza e la posizione in cui li mette la società creino le differenze, o se le differenze siano innate e la loro posizione nella società (a lungo andare) ne sia conseguenza. Non ha dubbi Grazie ragazzi, remake del francese Un Triomphe (già dal cambio di titolo abbastanza enfatico), in cui un gruppo di carcerati coinvolti in un programma teatrale scopre delle doti che non pensava di possedere e dà origine a una tournée in cui porta in scena Aspettando Godot. Tutto tratto da una storia vera per la gioia di un pubblico di professoresse delle medie e docenti di lettere al liceo.

La sceneggiatura è abbastanza chiara, una favoletta ottimista che nasconde il peggio (senza negarlo, solo smussandolo) mentre mette sotto il riflettore il meglio, gu...