Stavolta ci sono tutti!” è l’effetto che ad ogni capitolo di I Mercenari Sylvester Stallone (vera mente e forza propulsiva dietro il progetto) vuole ricreare, un accumulo di nomi che dia quanto più possibile l’idea di completezza (anche se forse il massimo in questo senso si è raggiunto nel secondo film), una volontà di saturazione come se l’azione cercata, quella in stile anni ’80, fosse misurabile e la presenza dei volti simbolici ne accrescesse il quantitativo. Così non è e la serie di I mercenari lo dimostra, nascendo proprio per mettere in sala action vecchio stampo e non riuscendo mai a proiettare sullo schermo la versione moderna di quel che più piaceva del passato. La verità è che l’azione ben fatta esiste anche oggi, non necessariamente si rifà agli anni ’80 e non somiglia a I mercenari, un’operazione nostalgia ha senso ma almeno dovrebbe essere un calco ben fatto.

In questo terzo film con un espediente di poco conto si cr...