Nel rimanere vicino al proprio mondo Ira Sachs (ebreo e gay) trova una vena di straordinaria leggerezza e addirittura scavando nei luoghi del cinema americano per eccellenza (New York) trova il miglior filone del cinema europeo.

I toni dell’amore inizia con il matrimonio di una coppia formata da due gay, di cui uno ormai in pensione da tempo e l’altro insegnante di musica in una scuola religiosa. Già nella prima scena (risveglio e ricerca di un taxi per andare alla cerimonia) c’è tutto il segreto del film, il suo tono. Questo matrimonio sarà la causa che induce la scuola cristiana a licenziare il maestro gettandoli in una temporanea situazione di indigenza, non hanno i soldi per pagare l’affitto e devono cambiare casa. Temporaneamente saranno ospitati (dunque verranno separati), occasione che li porta ad approfondire la loro conoscenza degli amici che li ospitano e a mostrare il proprio affetto diversamente.

È difficile immaginare un film in cui, date le premess...