Il bambino nascosto, la recensione | Venezia 78

Si assume un bel rischio Gabriele Santoro (Silvio Orlando) quando decide di nascondere in casa sua un bambino senza sapere da cosa fugga, il perché di quel gesto azzardato. Da quel suo appartamento borghese, al cui centro campeggia un pianoforte – Gabriele è maestro al Conservatorio di Napoli – Gabriele e il piccolo Ciro (Giuseppe Pirozzi) osservano la vita al di fuori, aspettando che qualcosa cambi definitivamente le loro esistenze.

Il regista e sceneggiatore Roberto Andò (che ha co-scritto il film insieme a Franco Marcoaldi) con Il bambino nascosto punta a raccontare la dolcezza di una relazione inaspettata. L’amicizia e l’intesa tra Gabriele e Ciro, agli antipodi quasi in tutto (non solo per l’età) è effettivamente la cosa migliore di Il bambino nascosto. Andò sa infatti rendere con dei semplici gesti, degli sguardi o dei piccoli diverbi un turbinio emotivo che invece è sempre trattenuto dai personaggi. La loro fragilità è ...