Il ladro di giorni
di Guido Lombardi
6 febbraio 2020
Tra Il ladro di bambini e un qualsiasi finto film di genere italiano (quel genere fantastico in cui tutto è preparato per essere una storia criminale e poi al dunque i personaggi cominciano a guardare i tramonti e riflettere sulla propria esistenza) si posiziona Il ladro di giorni, tentativo di ibridare con disarmante banalità il sogno di un cinema criminale possibile nel meridione con l’autorialità delle storie padre-figlio. Intendiamoci però, Il ladro di giorni non vuole essere davvero un film su un padre e un figlio, benché racconti di un rapporto che è stato interrotto dalla galera e del momento in cui, uscito dal carcere, il padre compie un viaggio con un figlio che ormai conosce poco, lo stesso l’interesse vero non sta nella creazione di una parabola o un arco nel rapporto tra i due.
Ci saranno tutti i passaggi di un’educazione nazionalpopolare italiana: i discorsi embrionali sul sesso, l’incontro con le tedesche durante il quale il padre si dimostra gallo e il figlio timido imba...
Un classico finto film di genere italiano che contiene una storia padre figlio abbozzata, Il Ladro di Giorni non ha mai un vero sapore ma solo la pretesa di averne uno
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