Tra Il ladro di bambini e un qualsiasi finto film di genere italiano (quel genere fantastico in cui tutto è preparato per essere una storia criminale e poi al dunque i personaggi cominciano a guardare i tramonti e riflettere sulla propria esistenza) si posiziona Il ladro di giorni, tentativo di ibridare con disarmante banalità il sogno di un cinema criminale possibile nel meridione con l’autorialità delle storie padre-figlio. Intendiamoci però, Il ladro di giorni non vuole essere davvero un film su un padre e un figlio, benché racconti di un rapporto che è stato interrotto dalla galera e del momento in cui, uscito dal carcere, il padre compie un viaggio con un figlio che ormai conosce poco, lo stesso l’interesse vero non sta nella creazione di una parabola o un arco nel rapporto tra i due.

Ci saranno tutti i passaggi di un’educazione nazionalpopolare italiana: i discorsi embrionali sul sesso, l’incontro con le tedesche durante il quale il padre si dimostra gallo e il figlio timido imba...