La recensione di Indiana Jones e il quadrante del destino, il film con Harrison Ford presentato al festival di Cannes e in uscita al cinema il 28 giugno

Treni, aerei e automobili. Ma anche cavalli, moto e barche. Sott’acqua, sulla superficie e poi in aria in un grandissimo finale ardito (anche più di quello del film precedente!). Non manca nemmeno un mezzo di trasporto all’elenco di quelli presi da Indiana Jones mentre è alla ricerca del quadrante del destino, non si risparmia e non sta mai seduto se non quando è minacciato con la pistola. Dopo un quarto film deludente e proiettato nel futuro e nella fantascienza, invece che come sempre nel passato e nell’archeologia, questa volta Indiana Jones non sbaglia niente. Questa storia ambientata negli anni ‘60 che ha un prologo (bellissimo) negli anni ‘40, è come si conviene quella della ricerca di un oggetto antico creduto perduto, uno dotato di poteri non magici (né religiosi) ma matematici, un’avventura che ha a che vedere con il tempo.