La recensione di Io e Spotty, in uscita in sala dal 7 luglio

C’è da stimare Cosimo Gomez e Luca Infascelli per aver tentato un film difficilissimo. E c’è da stimare la Mompracem dei fratelli Manetti per averlo prodotto. C’è da stimarli anche se poi il risultato finale è insufficiente, in un tipo di film nel quale gli equilibri tra toni, la scrittura e la recitazione devono essere così perfetti per rendere credibile qualcosa di strano, plausibile qualcosa di fuori dalla norma e sentimentale qualcosa che altrimenti sarebbe solo scemo, da annullare qualsiasi esito intermedio tra la completa riuscita e il fallimento cocente. Un film come Io e Spotty poteva essere soltanto o un gioiello o un esperimento fallito. Purtroppo è stata la seconda ma certe volte è meglio aver tentato che non osare, non immaginare e arrendersi.

Parliamo di una storia in cui la nascita di un sentimento tra un ragazzo e una ragazza passa per la decisione di lui di condurre la sua vita privata non solo sempre vestito...