Io sono Babbo Natale, la recensione

Il Natale sta cambiando anche in Italia. È tutto figlio del grande balzo in avanti che alcuni produttori stanno cercando di fare, un balzo che dovrebbe portare il cinema popolare italiano a flirtare sempre di più con il fantastico invece di limitarsi alle commedie. Non sempre è ben fatto, anzi quasi sempre è un disastro maldestro ma sottolineato come anche il Natale ne è interessato. Per la prima volta stiamo iniziando a creare anche noi delle mitologie intorno alle feste, periodo che in precedenza al massimo era territorio di buoni sentimenti con neve, adesso diventano film su Babbo Natale (e sulla Befana, vero apripista non a caso concepito da Nicola Guaglianone). Io sono Babbo Natale cerca di avere uno stampo così popolare che finisce per vivere di due anime: quella internazionale fantastica e quella tradizionale, tradizionalissima, che lo fa iniziare con una rassicurante frase tratta dal vangelo sul fatto che essere bambini è una grandezza.

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