La recensione di John Wick 4, al cinema dal 23 marzo

La saga di John Wick era iniziata con una gran concentrazione sul personaggio e finisce con una grande attenzione al contesto. È come quella gigantesca clessidra tirata fuori da una valigia ad un certo punto di questo quarto film. Un oggetto di una grandezza inutile (abbinato ad una pergamena scritta a caratteri cubitali) e inutilmente raffinato, usato per qualcosa per la quale non servirebbe, cioè per dare un’ora di tempo ad un personaggio. Esiste e sta lì per dare un tono di classe alla scena ma lo fa in una maniera così grossolana da flirtare con il comico (purtroppo non a sufficienza per finirci dentro), ed è tutto così sbattuto in faccia da risultare più pretestuoso che sensato, come l’uso che viene fatto ogni tanto di frasi in latino. Tutti dettagli a cui il film chiede di prestargli un po’ del loro blasone, azione che in sé non glielo fa ricevere. Così è tutto John Wick 4: un film che abbina azione e coreografie molto raffina...