JOKER, DI TODD PHILLIPS – RECENSIONE
Presentato in Concorso alla 76esima edizione del Festival di Venezia
Gotham è una fogna. Lo sappiamo bene. Una città terribile in cui il crimine è ovunque sia che si chiami spaccio, sia che si chiami corruzione, sia che si chiami mafia. E la New York della fine degli anni ‘70 è perfetta per interpretarla: ne possiede il luridume, i pessimi cinema in cui film a luci rosse si sovrappongono a film normali, ne ha la spazzatura onnipresente, i vicoli in cui nessuno ti vede menare la gente e la metropolitana aggressiva. Forse è da questo che Todd Phillips e Scott Silver sono partiti, perché questa Gotham che modellano su New York ha una parte grande in Joker e non solo come città ma anche come cittadini, massa, persone indignate, arrabbiate, una polveriera multirazziale che aspetta una scintilla per scoppiare.
La scintilla è la risata di Arthur, uomo irrisolto con un problema medico, una tara mentale che lo porta a ridere in maniera incontrollata a...
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