La recensione di Jurassic World: Il dominio, in uscita il 2 giugno al cinema

Nonostante un successo strepitoso, il franchise di Jurassic World fa una gran fatica a trovare coerenza, a stabilire un’identità che passi per un’idea di cinema precisa, e così la cambia di continuo come cambia di continuo toni e modelli dei suoi protagonisti. Non è l’assurdo “vale tutto” di Fast & Furious, né la precisa costruzione delle saghe di supereroi, non è il mondo dei franchise tratti da romanzi (che sembra sempre più grande delle singole storie che seguiamo) ma semmai una versione in continuo aggiornamento della medesima mitologia fatta di tensione e di mostri grandi e pericolosi contro esseri umani più o meno indifesi. Dopo un primo capitolo che riportava indietro di anni e anni i ruoli e i rapporti tra uomini e donne nel cinema d’azione (indietro fino a raggiungere gli standard dei paesi in cui si staccano più biglietti), e un secondo diretto da J.A. Bayona molto più centrato sul piacere della...